martedì, ottobre 28, 2008

L'ipotesi di Calamandrei.

"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."

Piero Calamandrei

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell'Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l'11 febbraio 1950

1 commento:

  1. PIERO CALAMANDREI
    (Firenze 1889 - 1956)

    Giurista. Insegnò nelle università di Messina, Modena, Siena e (dal 1924) Firenze; durante il ventennio fascista fu uno dei pochi professori universitari non iscritti al PNF. Dopo il 25 luglio 1945 fu rettore dell'università fiorentina.E' stato uno dei più insigni esponenti della moderna scuola del diritto processuale civile, oltre che rinomato avvocato.Fondò con Chiovenda e Carnelutti la "Rivista di diritto processuale".Prese parte attiva al movimento antifascista fin dal 1922 quando con Gaetano Salvemini, i fratelli Rosselli ed Ernesto Rossi fondò il "Circolo di Cultura" e collaborò al foglio clandestino "Non mollare". Fu fra i fondatori del Partito d'Azione ed uno degli animatori della Resistenza. Nel 1945 fondò la rivista politico-letteraria "Il Ponte".Eletto all'Assemblea Costituente fece parte della commissione dei 75 incaricata di redigere il progetto della Costituzione Italiana. Come rappresentante del Partito d'Azione fu deputato dal 1948 al 1953 e si battè, in Parlamento e fuori, per l'attuazione della Costituzione, per la distensione e per l'unità europea.

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